Villa Ilderis |
Villa Pannone-Ferrara |
Il casino Ilderis anche impropriamente detto Torre del Conte, antica residenza settecentesca campestre della nobile e potente famiglia bitontina Ilderis, sorge libera fra i verdi ulivi penduli al centro di un esteso corpo rurale confinante a sud con lantica via AppiaTraiana e a nord con la SS 98. All’imponente struttura si accedeva tramite tre viali lunghi circa mt. 300 e larghi mt.10, un tempo abbelliti da filari di pinus pinea, arbusti dalla larga chioma ad ombrello, dei quali oggi purtroppo residuano soltanto due esemplari ormai rinsecchiti e senza vita. Percorrendo i viali si giunge ad uno spiazzo patio a semicerchio cintato su cui si affaccia la villa avente pianta rettangolare, sviluppata su tre piani ed abbellita da due rampe di scale ornate da balaustre che portano al loggiato del primo piano. L’immenso complesso è dotato di due capienti pescare e di una grande cantina della capacità di 14 botti dalla quale tramite una scalinata in pietra si giunge al piano terra, caratterizzato da una bella facciata in bugnato e costituito da vari locali voltati a botte. Qui troviamo la sala refettorio, le scuderie, le cucine con grandi focolai e grandi dispense, l’abitazione del torriere e la cappella gentilizia. Quest’ultima situata all’estremità ovest del complesso, voltata a vela e coperta esternamente da una piramide rivestita da piccole tegole dargilla, presentava sulla facciata in asse con il portale una targa marmorea a guisa di cartiglio. Internamente presentava un altare alla Romana un’acquasantiera, credenzolette di marmo, ricche decorazioni in stucco ed un’antica tela a soggetto sacro ormai scomparsa. Tramite le due rampe di scale esterne o la scaletta interna a chiocciola, detta a caracò, si giunge al primo piano, piano nobile, dove vi residuano vari ambienti destinati ad abitazione, servizi, un’ampia sala soggiorno con volta a padiglione completamente affrescata e due immense loggie. L’ultimo piano è costituito dalle soffitte le cui volte sono a capriate lignee coperte da tegole.
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Esempio mirabile di Liberty in Puglia, iniziata nel 1901 e terminata in soli 3 anni. che comprende, oltre alla villa, un favoloso giardino con alberi ultrasecolari tra cui un pino d’Aleppo di 3,9 metri di diametro per 25 di altezza, censito tra gli alberi monumentali di tutta Italia.
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Villa De Paù |
Villa Lamparelli |
La storia della casata de Paù, rilevata in un libro di famiglia del primo Ottocento1, prende le mosse dal suo capostipite Giannotto, un feudatario catalano signore del castello <>, nel contado di Barcellona, imparentato con il gran capitano Consalvo di Cordova. Da Gennaro , nasce Felice de Paù il 25 maggio 1703. privilegiò ben presto gli studi umanistici12, il suo primo amore, e, naturalmente, la poesia e la musica. Ma dopo il periodo nella Roma papale, rientra a Terlizzi nel 1732, sempre più deciso a proseguire nella carriera ecclesiastica. Gli anni trascorsi da Felice de Paù a Terlizzi fino alla sua elezione vescovile lo videro protagonista assoluto della vita sociale e religiosa del paese. Questa struttura era la dimora estiva della famiglia.
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Villa Settecentesca edificata dal Dr. Michele Lamparelli a ridosso dell’ampia tenuta di Sovereto. Sorge su un insediamento templare precedente all’anno Mille, presenta pregevoli finiture.
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